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I pericoli della disidratazione sono tanti e diversi. Sei sicuro di conoscerli tutti? Ecco 10 possibili minacce che possiamo evitare bevendo ogni giorno la giusta quantità d’acqua.
Nei giorni più afosi dell’anno tornano d’attualità i pericoli della disidratazione. L’estate non è soltanto mare e tintarella, ma anche un periodo che impone qualche accortezza nella scelta di cibo e bevande. Quando fa molto caldo perdiamo più liquidi e sali minerali che, se non vengono prontamente reintegrati, possono alterare il bilancio idrico con conseguenze anche pesanti per la nostra salute.
Prendiamo spunto da un articolo apparso su TheHealthSite.com per elencare 10 rischi per la salute associati alla disidratazione da non sottovalutare.
Crampi muscolari
I crampi sono contrazioni muscolari involontarie, che possono provocare dolore anche intenso. Solitamente colpiscono il piede, il polpaccio o la coscia dopo l’attività fisica, ma possono verificarsi anche a riposo o durante il sonno. La disidratazione è uno dei fattori che aumenta il rischio di crampi muscolari. Il motivo va ricercato nel calo di liquidi ed elettroliti, in particolare sodio, che incidono sul regolare funzionamento della contrazione muscolare.
Depressione
Basta una disidratazione del 2% per compromette le funzioni cognitive e guastarci l’umore. Il nostro cervello è infatti costituito fino all’85% da acqua che, calando, può indebolire le cellule cerebrali generando affaticamento e depressione.
Stitichezza
Tra i pericoli della disidratazione troviamo anche la stitichezza. Anche se non ce ne accorgiamo, l’acqua ha un ruolo fondamentale per la nostra regolarità intestinale. Più beviamo e più le feci che si formano diventano morbide e facili da espellere. L’acqua permette inoltre alle fibre di gonfiarsi e di premere sulle pareti intestinali, facilitando il transito. Quando le risorse idriche scarseggiano l’organismo entra in riserva e sottrae liquidi all’apparato digerente e alle funzioni intestinali, aumentando il rischio di stipsi.
Ipertensione arteriosa
Le persone disidratate hanno più possibilità di soffrire di ipertensione arteriosa. Se le cellule devono affrontare una mancanza di acqua, il cervello segnala all’ipofisi di secernere vasopressina, una sostanza nota anche come ormone antidiuretico che causa la costrizione dei vasi sanguigni aumentando la pressione.
Calcoli renali
La carenza d’acqua rende le urine più concentrate, favorendo l’accumulo dei sali minerali responsabili dei cristalli che si depositano nei reni. L’aumento degli episodi di calcolosi che si registra in estate è legato proprio alla disidratazione, più frequente durante la stagione calda. Proprio per questo gli esperti consigliano di bere molto e spesso, così da rendere abbondanti le urine e scongiurare la formazione dei calcoli renali.
Uremia
Stadio terminale dell’insufficienza renale, l’uremia si verifica quando i reni non riescono più ad assolvere alla loro funzione di filtro. Si accumulano nel sangue tossine e altre sostanze dannose, come l’urea, che in condizioni normali verrebbero espulse attraverso l’urina. Mantenere il nostro corpo correttamente idratato aiuta i reni a filtrare più facilmente gli scarti. Se l’acqua scarseggia diventa invece più complicato separare il sangue dai rifiuti.
Calcoli biliari
Tra le possibili conseguenze della disidratazione c’è il restringimento dei vasi sanguigni, che può a sua volta contrarre i dotti biliari nel fegato. Si genera così un accumulo di bile, che porta alla formazione dei calcoli biliari.
Malattie renali
Il nostro corpo risponde alla disidratazione innescando una serie di meccanismi per trattenere la poca acqua disponibile. Viene ad esempio inibita la formazione delle urine, inducendo una ritenzione dannosa per i reni. Ma non basta: nei soggetti disidrati si riduce il volume ematico e ai reni non arriva più la quantità di sangue necessaria per lavorare correttamente, provocando danni anche irreversibili.
Problemi articolari
Le articolazioni contengono acqua, che lubrifica e funge da ammortizzatore quando ci muoviamo. Se il nostro corpo è disidratato le superfici delle cartilagini possono toccarsi tra loro e indebolirsi. Si rallentano inoltre i processi di rigenerazione e sostituzione dei tessuti danneggiati. Tra i rischi della disidratazione rientrano quindi anche i problemi articolari, generati dalla carenza di liquidi e minerali preziosi (come fluoro e magnesio).
Rischio di morte
Il nostro corpo può resistere senza mangiare anche per un mese, mentre senza bere la sopravvivenza è ridotta a pochi giorni. Ci basta perdere più del 10% delle nostre riserve idriche per entrare in coma e rischiare la vita.
Per evitare i pericoli della disidratazione è importante bere almeno 1.5-2 litri di acqua ogni giorno, da aumentare in caso elevata sudorazione o sforzi fisici. In estate è infine importante seguire un’alimentazione leggera e ricca d’acqua, privilegiando i cibi che aiutano a combattere il caldo.