Indice dei contenuti
La più nota ed evidente azione biologica dell’acqua minerale sull’apparato urinario è l’aumento della diuresi, che è il processo di formazione ed eliminazione delle urine.
Sono i reni, infatti, attraverso i meccanismi della filtrazione glomerulare e del riassorbimento e secrezione tubulari, a governare l’equilibrio dei fluidi corporei, favorendo o rallentando la diuresi a seconda delle necessità del nostro organismo.

Le acque minerali amiche dei reni
Tutte le acque fanno urinare, indipendentemente dalla composizione, ma le più efficaci in questo senso sono:
Queste acque:
- favoriscono la diuresi
- svolgono un’azione detossificante, eliminando scorie ed impurità
- contribuiscono a prevenire la formazione di calcoli renali
La calcolosi urinaria
Le acque sopra indicate infatti prevengono la precipitazione e l’aggregazione dei cristalli salini, solubilizzando i fosfati e gli ossalati che sono alla base della formazione dei calcoli. Nel caso questi si fossero già formati, queste acque cosiddette “leggere” ne favoriscono la spontanea eliminazione.
Per chi ha già avuto un episodio di calcolosi delle vie urinarie, o per familiarità e stile di vita è a rischio di averne, un elevato apporto idrico rappresenta senza dubbio il primo indispensabile presidio per la prevenzione della patologia litiasica o delle sue recidive. E’ stato infatti dimostrato che mantenere un buono stato di idratazione riduce la frequenza del primo episodio di calcolosi renale e addirittura dimezzi la possibilità di recidiva. Si consiglia quindi un apporto idrico tale da indurre una diuresi giornaliera non inferiore ai 2 litri.
Quando si cominciano a riconoscere le prime avvisaglie di un possibile episodio di calcolosi ( fitte a schiena e fianchi, difficoltà ad urinare ), può risultare efficace il cosiddetto “colpo d’acqua”. Bisogna bere rapidamente (in 5 minuti) 1-1.5 L di acqua minimamente mineralizzata e in questo modo si genera una potente spinta urinaria che facilita l’espulsione del calcolo.
L’acido urico
Bere tanta acqua è inoltre uno dei cardini della prevenzione e cura dei dismetabolismi dell’acido urico. Indicate sono le acque minimamente mineralizzate od oligominerali a basso contenuto di sodio e a prevalenza bicarbonato-calcica, che determinano la mobilizzazione dell’acido urico dai tessuti favorendone l’eliminazione renale.
La cistite
Una corretta idratazione gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione di cistiti e altre infezioni del tratto urinario, fino a 5 volte più frequenti in chi ha un deficitario introito di liquidi. Germi e microbi trovano infatti nel ristagno di urina all’interno della vescica un ambiente ideale per crescere e moltiplicarsi. L’acqua, attraverso una costante diluizione delle urine ed il “lavaggio” dell’epitelio vescicale, ne riduce la carica batterica e ostacola l’attecchimento dei germi.
Acqua, calcio e apparato urinario
Uno studio della Brown University (Rhode Island, USA) condotto su quasi 50.000 maschi seguiti per 22 anni ha inoltre dimostrato una diminuzione pari al 24% dell’incidenza di cancro della vescica in chi assumeva almeno 1.5 litri di acqua al giorno. Va poi sfatato il mito che le acque calciche favoriscono la calcolosi renale.
Sono numerosi gli studi che hanno evidenziato come un elevato apporto di calcio nell’alimentazione non si accompagni a un aumento del rischio di calcolosi renale. Alcuni studi epidemiologici su larga scala hanno dimostrato viceversa che le persone che introducono poco calcio sono particolarmente esposte alla formazione di calcoli renali.
Una maggior disponibilità di calcio nella dieta lega l’acido ossalico (responsabile della formazione della maggior parte dei calcoli) al calcio ancora prima che giunga nel tratto gastrointestinale: si forma così l’ossalato di calcio, riducendo significativamente la sua assimilazione e, quindi, la sua presenza nelle urine. Importante, quindi, il momento dell’assunzione del calcio che deve avvenire nel corso dei pasti.
L’insufficienza renale
Attenzione, però, se si è in presenza di insufficienza renale, sia acuta che cronica. In queste condizioni i reni si trovano in uno stato di difficoltà e non riescono a eseguire adeguatamente le proprie funzioni. Sarebbe bene quindi non sovraccaricarli con liquidi e minerali in eccesso. Opportuno, soprattutto in questi casi, chiedere consiglio al proprio medico o specialista di fiducia.