L’apparato scheletrico

È nota l’importanza di un adeguato apporto alimentare di calcio per favorire lo sviluppo e la solidità dell’osso nella popolazione pediatrica e per prevenire i disturbi legati all’osteoporosi nella donna e nell’anziano.
È opportuno ribadire il concetto della biodisponibilità del calcio contenuto in alcune acque minerali, cioè la capacità di essere assorbito e utilizzato dall’organismo.
Uno studio pubblicato dall’American Journal of Clinical Nutrition ha dimostrato come l’assunzione di un’acqua minerale ricca di calcio non rappresenti solo una fonte di apporto di questo elemento, bensì inibisca acutamente la secrezione dell’ormone paratiroideo e quindi il riassorbimento osseo, contribuendo così al mantenimento di uno stato di salute ottimale delle ossa.
Ma non di solo calcio vive l’osso.
Il fluoro, ad esempio:
- aiuta un corretto sviluppo scheletrico
- contribuisce alla solidità delle ossa
- conferisce resistenza ed elasticità al connettivo articolare, attivando la sintesi del collagene
- entra in gioco nella prevenzione e cura dell’osteoporosi stimolando l’attività degli osteoblasti
Infine va ricordato il magnesio, che interviene nei processi di recupero e rigenerazione di molti tessuti tra cui ossa e cartilagini.
Quali acque scegliere?
- Le acque calciche con oltre 300 mg/L di calcio e povere di sodio ( < 20 mg/L ) devono essere quindi considerate come una vera e propria fonte alimentare di questo ione
- Le acque più indicate sono quelle mediominerali o quelle ricche di sali minerali che presentino una buona concentrazione di ioni calcio, fluoro e magnesio
I denti
Innanzi tutto occorre osservare una corretta igiene orale ed evitare l’abuso di zuccheri e bevande acide, che creano un substrato ottimale allo sviluppo di lesioni cariose.
Un insufficiente apporto di acqua si assocerebbe anche ad una maggiore frequenza di patologie dentali, probabilmente per la perdita dell’effetto detergente della salivazione, inibita da un inadeguato apporto di fluidi.

Un trial clinico condotto da Azrak e coll. ha rilevato come dopo assunzione di acqua minerale si riscontri un aumento medio dei valori del pH salivare. Al contrario, con l’uso di bibite ha registrato una significativa riduzione del pH salivare.
Proprio il pH salivare gioca un ruolo strategico nella genesi della carie dentale. Infatti una diminuzione del normale valore del pH salivare causa una dissoluzione delle strutture cristalline del dente, creando così le condizioni ottimali per lo sviluppo di una lesione cariosa iniziale.
Benché i dati a disposizione siano ancora abbastanza per una valutazione definitiva, sono però sufficienti per raccomandare ai bambini l’acqua minerale in alternativa alle bibite acido-erosive, nell’ottica di una migliore prevenzione dentale.
Sempre ai fini della formazione dello smalto e della prevenzione della carie, non bisogna poi tralasciare il ruolo di ioni come calcio e magnesio.
Bere tanto quindi, anche per il bene dei nostri denti.
Il fluoro
L’utilizzo di acque minerali ricche in fluoro rientra senza dubbio tra le abitudini alimentari più utili alla salute dei denti.
Il fluoro ha infatti un ruolo essenziale nella formazione dello smalto e una sua carenza rappresenta un importante fattore di rischio per l’insorgenza della carie.
La quantità ottimale per bambini e ragazzi fino a 14 anni (al fine della prevenzione della carie dentale) si aggira sui 0.7 mg/L (0.5 – 1.5 mg/L).
Occorre fare attenzione però in quanto un eccessivo e protratto introito di fluoro può determinare un suo accumulo eccessivo nelle ossa e nei denti portando a una condizione chiamata fluorosi, con la comparsa di chiazze giallastre sui denti e alterazioni dello scheletro.
Per questo motivo, quando un acqua minerale presenta una concentrazione di fluoro superiore a 1.5 mg/L, è obbligatorio che la sua etichetta rechi la dicitura ”non è opportuno il consumo regolare da parte dei lattanti e dei bambini di età inferiore a 7 anni”.