L’acqua di sorgente è un’acqua confezionata diversa dalle acqua normali minerali e molto popolare in alcuni paesi dell’Unione Europea.
L’acqua di sorgente, nota come eau de source tra i francesi e spring water nei paesi anglosassoni, è una particolare tipologia di acqua da bere confezionata. Dal punto di vista della composizione chimico-fisica e batteriologica non è molto differente dalle acque minerali naturali. Tuttavia, diversamente da queste ultime, in base al D.L. 339 4/8/1999 non può vantare in etichetta effetti benefici sulla salute.
Il packaging delle acque di sorgente è sostanzialmente identico a quello delle più blasonate acque minerali naturali, che restano però le uniche autorizzate a usare la dicitura “acqua minerale naturale”.
Origine e caratteristiche
L’acqua di sorgente ha origine rigorosamente sotterranea, sgorga infatti dalle rocce e da terreni profondi. Per la sua commercializzazione, regolata dal decreto 176/2011, è necessario il riconoscimento del Ministero della Salute, che ne attribuisce la qualifica dopo aver valutato analisi chimiche, chimico-fisiche, microbiologiche stagionali e la relazione geologica.
Acqua di sorgente e acqua minerale: analogie e differenze
Per quanto riguarda le analogie, le acque di sorgente:
- devono rispettare il requisito della purezza microbiologica originaria e l’assenza di trattamenti di disinfezione. Sono quindi imbottigliate così come sgorgano e non subiscono trattamenti di potabilizzazione.
A differenza delle comuni minerali, le acque di sorgente:
- non hanno l’obbligo di riportare la composizione chimica in etichetta, anche se viene spesso inserita per rendere la bottiglia più simile a quella delle acque minerali.
- Non possono contenere in etichetta indicazioni su possibili effetti salutistici (pratica invece consentita per le acque minerali, ma solo in seguito a sperimentazioni clinico-farmacologiche).
- Devono essere in linea con i stessi valori limite indicati per le acque potabili. Il loro contenuto dei sali disciolti non può dunque superare i 1500 mg/L e sono sottoposte a restrizioni anche riguardo la concentrazione dei singoli anioni e cationi. Le acque minerali non hanno invece alcun limite riguardo il contenuto salino.