La presenza (o assenza) di anidride carbonica nell’acqua è un altro elemento di differenziazione tra le acque da bere.
L’aggiunta di anidride carbonica nell’acqua (CO2), un gas che forma le caratteristiche bollicine, può determinare un’altra differenziazione tra le acque minerali in commercio. Partiamo da una precisazione: la comune contrapposizione tra acqua frizzante e acqua naturale non è corretta. Anche l’acqua addizionata con anidride carbonica è infatti acqua naturale. L’aggettivo “naturale” indica semplicemente che l’acqua è imbottigliata così come sgorga, senza subire trattamenti di potabilizzazione.
Anidride carbonica nell’acqua, definizioni integrative
In base alla presenza o meno di gas, la definizione “acqua minerale naturale” può essere integrata con le seguenti menzioni:
- “Liscia o piatta”: quando l’anidride carbonica libera presente alla sorgente è in quantità minore di 250 mg/L e non è avvertita all’assaggio.
- “rinforzata col gas della sorgente”: se la concentrazione di anidride carbonica libera contenuta nella bottiglia, proveniente dalla stessa falda o giacimento, è superiore a quella della sorgente.
- “addizionata con anidride carbonica”: se all’acqua minerale naturale è stata aggiunta anidride carbonica non prelevata dalla stessa falda o giacimento. A seconda della quantità aggiunta si hanno le acque leggermente frizzanti o frizzanti.
- “naturalmente gassata” o “effervescente naturale”: se la concentrazione di anidride carbonica libera, superiore a 250 mg/l, è uguale a quella della sorgente, tenuto conto della eventuale reintegrazione di una quantità di anidride carbonica proveniente dalla stessa falda o giacimento dell’acqua minerale
La presenza di anidride carbonica nell’acqua la rende ancora più sicura da un punto di vista igienico, grazie per l’azione batteriostatica svolta dalla stessa CO2.