Quali leggi regolano la commercializzazione delle acque da bere? Facciamo il punto sulla normativa di riferimento per le acque minerali.
La commercializzazione di un’acqua minerale prevede diversi obblighi di legge e richiede un riconoscimento che passa da un iter burocratico disciplinato dal D.L.176/2011.
I parametri qualificanti delle acque minerali
Le caratteristiche di un’acqua minerale vanno valutate sul piano:
- geologico e idrogeologico
- organolettico, fisico, chimico e chimico-fisico
- microbiologico
- clinico e farmacologico, quando si vogliano evidenziare “effetti favorevoli alla salute”
La composizione, la temperatura e le altre caratteristiche essenziali delle acque minerali devono mantenersi costanti alla sorgente, anche in seguito a eventuali variazioni della portata della sorgente stessa.
Le differenze tra le acque da bere
Le acque minerali naturali si distinguono dalle ordinarie acque potabili per la loro purezza originaria, per il loro contenuto di minerali, oligoelementi o altri costituenti, e per i fatto di poter avere effetti benefici sulla salute.
I trattamenti sulle acque minerali
Le acque minerali naturali devono essere imbottigliate così come sgorgano dalla sorgente e vanno tenute al riparo da qualsiasi rischio di inquinamento.
Trattamenti vietati
Le normativa sulle acque minerali vieta, in particolare, i trattamenti di potabilizzazione, l’aggiunta di sostanze battericide o batteriostatiche e qualsiasi altro trattamento suscettibile di modificare il microbismo dell’acqua minerale naturale.
Trattamenti autorizzati
Secondo la normativa sulle acque minerali sono autorizzate le operazioni di:
- captazione
- canalizzazione, elevazione meccanica, approvvigionamento in vasche o serbatoi
- separazione degli elementi instabili quali i composti del ferro e dello zolfo, mediante filtrazione o decantazione, eventualmente preceduta da ossigenazione
- separazione dei composti di ferro, manganese e zolfo nonché dell’arsenico da talune acque minerali naturali mediante trattamento con aria arricchita di ozono
Questi trattamenti non modificano infatti il carattere di un’acqua minerale naturale, a condizione che non comportino una modifica nella composizione dei suoi elementi essenziali.
La normativa sulle acque minerali consente inoltre l’aggiunta di anidride carbonica.
Segnaliamo infine che la legge vieta la conservazione e il trasporto dell’acqua minerale in recipienti diversi da quelli destinati al consumatore finale, che devono essere forniti di dispositivi di chiusura in grado di evitare pericoli di falsificazione, contaminazione o fuoriuscita.