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Cerchi idee per un menu natalizio originale? Scopri come abbinare l’acqua minerale ai piatti delle feste per esaltarne i sapori. Il nostro viaggio nella tradizione gastronomica natalizia inizia da Roma.
Abbinare l’acqua minerale ai piatti delle feste è un’idea originale per stupire i tuoi ospiti. Se gli abbinamenti tra cibo e vino sono ormai un’abitudine diffusa, la scelta delle acque da bere viene spesso trascurata. Le acque minerali hanno però un ruolo importantissimo nella definizione dei sapori. Oltre a pulire il palato, permettendoci di gustare al meglio ogni pietanza, le acque minerali portano a tavola una propria gamma di sapori e retrogusti che, se adeguatamente calibrati, possono valorizzare qualsiasi specialità. In questo articolo ci occupiamo del Natale a Roma e delle acque ideali per accompagnare le specialità della cucina tradizionale.
La cena della vigilia di Natale a Roma
Il menu del Natale a Roma inizia con la sera della vigilia, che prevede una cena di magro (rigorosamente a base di pesce e verdure). La storia della gastronomia romana si incrocia con la tradizione del Cottìo, la vendita all’asta del pesce che iniziava la notte del 23 dicembre. Si tratta di un’usanza antichissima, risalente con tutta probabilità al XII secolo e oggi purtroppo persa. Il Cottìo (dal latino coctigium) era un appuntamento irrinunciabile per i romani di ogni estrazione sociale, che si ritrovavano tra i banchi del mercato per condividere lo spirito delle feste e procurarsi il pesce per il cenone.
I fritti alla romana
Gustati sia come antipasto che come contorno, i fritti sono un grande classico del Natale a Roma. Gli ingredienti cambiano da una famiglia all’altra, ma i più diffusi sono cavolfiori, broccoli, carciofi e zucchine, ma anche filetti di baccalà e frittelle di mela. Oltre ai fritti la cena della vigilia di Natale a Roma può prevedere diversi antipasti, come gamberetti, polipetti e anguilla marinata.
Le portate principali del menù della vigilia
Tra i primi piatti della tradizione non può mancare la minestra di arzilla, a cui il celebre attore Aldo Fabrizi ha dedicato una poesia che recita “E’ peggio de ‘na droga sconosciuta che intossica er palato e nun dà tregue…”. Si tratta di una zuppa povera tipica del venerdì, il giorno di magro, preparata con brodo di razza chiodata (un pesce economico e molto diffuso nel litorale laziale), broccolo romano e pasta. Tra i primi più comuni nel menu della vigilia a Roma troviamo anche i classici spaghetti con le vongole e quelli con il tonno. Si passa poi al secondo, in genere un pesce arrosto o gamberoni accompagnati da contorni vari e fritti.
Come abbinare l’acqua minerale ai piatti romani della vigilia
Con le specialità di mare bisogna evitare le acque minerali ricche di sale. Il pesce è infatti di per sé già molto saporito e un’acqua troppo salata rischierebbe di sovraccaricare i sapori. Meglio scegliere acque minerali dal gusto delicato e a basso residuo fisso. Per i fritti e i dessert la parola d’ordine è invece “bollicine”. Le acque minerali effervescenti e dal gusto amarognolo, oltre a favorire la digestione, sono infatti perfette per bilanciare i sapori e sgrassare il palato.
Il pranzo di Natale a Roma
Il pranzo di Natale a Roma prevede un ricco menu a base di carne, accompagnato dai classici fritti alla romana.
Un must delle tavole romane a Natale è il brodo di carne, meglio se di cappone. Con il brodo si preparano i tortellini o la stracciatella, una minestra semplice e gustosa a base di uova e parmigiano. La carne del brodo viene poi servita come secondo, anche se il piatto forte del menu di Natale a Roma è l’abbacchio (agnello da latte). Dalle costolette d’abbacchio fritte a quelle al forno con patate, l’agnello è sinonimo di festa nella Capitale, dove è protagonista anche del pranzo pasquale. I contorni più gettonati sono le verdure in pastella e le puntarelle (germogli di cicoria catalogna), ma anche patate, cicoria ripassata e gobbi (cardi).
I dolci di Natale a Roma
Proprio come la cena della vigilia anche il pranzo di Natale a Roma si conclude con frutta secca, mandarini e dessert. Uno dei dolci tipici delle feste nella cucina romana è il pangiallo, un dolce simile al panpepato che affonda le sue origini nella Roma imperiale. Tradizionalmente il pangiallo era preparato durante il solstizio d’inverno, per festeggiare il ritorno delle giornate lunghe. La ricetta prevede numerose varianti ma gli ingredienti base sono tutti di stagione: noci, mandorle, nocciole, pinoli e uva passa impastati con farina, zucchero, olio e spezie.
Come abbinare l’acqua minerale ai piatti delle feste
Il menu di Natale a Roma è caratterizzato da sapori più forti rispetto a quelli della vigilia e richiede quindi un’acqua diversa. Come abbiamo avuto modo di vedere, il sapore delle acque è legato alla quantità (Residuo Fisso) e alla qualità dei sali in essa disciolti. Con le specialità a base di carne è meglio scegliere acqua dal gusto più deciso, quindi un’acqua con un residuo fisso più elevato. Quale? Per esempio un’acqua medio minerale, meglio se ricca di bicarbonati che aiutano la digestione.
(Ringraziamo A.D.A.M. – Ass. Degustatori Acque Minerali per i preziosi suggerimenti)
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