Il dottor Alessandro Zanasi, specialista in idrologia medica, ci aiuta a riconoscere i segnali della disidratazione.
I segnali della disidratazione ci aiutano a cogliere per tempo la perdita eccessiva di acqua e sali. Il nostro corpo inizia il processo di disidratazione se consumiamo più liquidi rispetto a quelli che assumiamo, generando un’alterazione nel bilancio idrico. Quando questo accade cresce la concentrazione di sali nel sangue e il corpo inizia a inviarci una serie di messaggi per farci bere.
Segnali della disidratazione
I segnali della disidratazione sono diversi, il primo campanello di allarme a cui dobbiamo prestare attenzione è la sete. La sensazione di secchezza alla bocca compare tuttavia quando siamo già in parte disidratati, è quindi buona norma ricordarci di bere acqua anche prima di avere sete. I sensori della sete tendono inoltre a essere meno efficienti in alcune categorie di persone – come anziani, bambini e malati – che non avvertendo lo stimolo della sete tendono a disidratarsi più facilmente.
Altri sintomi non gravi della disidratazione sono: carenza di concentrazione, stanchezza e spossatezza.
Man mano che la situazione di aggrava aumentano anche i segnali della disidratazione, che possono portare crampi muscolari e vertigini, fino ad arrivare a un vero e proprio collasso quando la disidratazione diventa importante.
I rischi della disidratazione
Anche quando è modesta, la disidratazione è sempre un rischio per la nostra salute. Per risparmiare i liquidi l’organismo blocca infatti il meccanismo della sudorazione, producendo un surriscaldamento generale del corpo. La disidratazione ha inoltre ripercussioni sulla pressione arteriosa e sul cuore, ecco perché in casi estremi può portare a collassi cardiocircolatori.