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Con l’arrivo del caldo molti genitori fanno bere più succhi di frutta ai bambini, ma si tratta davvero di un’abitudine sana? Ecco cosa dicono pediatri e nutrizionisti.
Far bere succhi di frutta ai bambini è un’abitudine comune, soprattutto quando si alzano le temperature. Che si tratti del comodo brick da portare in spiaggia o dell’estratto preparato al momento, i succhi sono molto apprezzati dai genitori, che li vedono spesso come alterative più naturali e sane rispetto alle bibite gassate.
Il loro consumo andrebbe però controllato e limitato, specialmente durante la prima infanzia. Offrire succhi di frutta ai bambini può infatti aumentare il rischio di obesità e mettere a repentaglio la salute dei denti. Vediamo come scegliere i succhi per i più piccoli e i consigli degli esperti per non esagerare.
Succhi di frutta ai bambini: fanno bene o male?
I pediatri statunitensi sconsigliano la somministrazione dei succhi di frutta ai bambini durante il primo anno di età e ne limitano l’assunzione anche in seguito. Puntano il dito contro chi considera queste bevande come sostituti di acqua e frutta e mettono in guardia sui rischi collegati a sovrappeso e carie dentali. In Italia non si registrano posizioni così nette, anche se i medici suggeriscono di non consumare bevande diverse dal latte materno durante i primi 6 mesi di vita. In caso di necessità si può ricorrere ai latti formulati e all’acqua minerale.
I succhi di frutta non vanno messi al bando, ma la loro assunzione deve essere sporadica e inserita in una dieta equilibrata. Succhi e bevande dolci vanno invece evitati nei bambini che tendono al sovrappeso o all’obesità. Un’alternativa più sana è rappresentata dalle acque aromatizzate, idratanti e gustose senza zuccheri aggiunti e calorie.
Succhi di frutta in commercio
I succhi di frutta non sono tutti uguali. In commercio troviamo:
- Succo 100% frutta: in base alla normativa europea è quello ricavato dalla semplice spremitura dei frutti, senza nessuna aggiunta. Si tratta di succhi più sani ma anche più calorici, perché più concentrati. Ogni bicchiere contiene in media 100 Kcal, circa il 6% del fabbisogno energetico giornaliero di un bambino. Rientrano di solito in questa categoria i succhi di mela, agrumi e frutti tropicali.
- Nettare: oltre alla polpa e al succo della frutta (mai inferiore al 25%) contiene acqua, ed eventualmente anche altre sostanze (edulcoranti, additivi, addensanti…).
- Bevanda alla frutta: con percentuali di frutta più basse (intorno al 12%) e additivi.
Prima di acquistare un prodotto è sempre bene leggere le etichette e confrontarle tra loro. Nella scelta dei succhi di frutta per bambini è meglio evitare quelli con zuccheri aggiunti, additivi e conservanti, preferendo succhi 100% realizzati con frutti da agricoltura biologica, meglio se italiana.
Succhi di frutta fatti in casa
I succhi fatti in casa permettono di controllare l’origine della frutta e l’assenza di zuccheri, conservanti e altri additivi. Consentono inoltre di aggiungere anche verdure, riducendo l’apporto calorico dei succhi, e si possono preparare sia con il frullatore che con centrifughe, estrattori a freddo e spremiagrumi.
Il frullatore mantiene le fibre della frutta, ma lavorando incamera aria nelle bevande, che potrebbe dare fastidio a chi soffre di problemi intestinali. Centrifuga ed estrattori usano invece sistemi diversi per separare la polpa dal succo. Producono di conseguenza bibite più liquide, ma fanno perdere gran parte delle fibre della frutta.
Succo o frutta intera?
Bisogna sempre tenere a mente che bere un succo non equivale a mangiare un frutto. I succhi 100% frutta e quelli fatti in casa possono avere proprietà nutritive simili ai frutti da cui sono ricavati, ma sono molto diversi per quanto riguarda fibre e zuccheri. La frutta è inoltre ricca di vitamine e sali minerali che tendono a disperdersi e degradarsi durante la spremitura e la conservazione.
Succhi di frutta ai bambini e fibre
La frutta fresca contiene fibre preziose per rallentare l’assimilazione degli zuccheri, assicurare il corretto funzionamento dell’intestino e rafforzare il sistema immunitario. Queste fibre, che aumentano anche il senso di sazietà, vengono perse quasi del tutto nei succhi.
Lo zucchero nei succhi di frutta
Fino a qualche tempo fa molti succhi di frutta riportavano la dicitura “senza zucchero”, oggi proibita. Il motivo è semplice: tutti i succhi contengono zuccheri, anche quando non vengono aggiunti. Si tratta ovviamente degli zuccheri della frutta, in particolare del fruttosio.
Quando mastichiamo un frutto, ad esempio una mela, il fruttosio viene rilasciato lentamente. Bevendo i succhi di frutta gli zuccheri entrano invece in circolo più velocemente e possono provocare picchi di insulina e sbalzi metabolici. Inoltre, per ottenere un bicchiere di succo di mela servono 2 o 3 frutti, un dato che aumenta esponenzialmente la quantità di zuccheri che si assume rispetto al consumo di una semplice mela.
Succhi di frutta, 6 consigli per tutti
Riportiamo alcuni consigli della Società di Nutrizione Umana che, pur permettendo il consumo di succhi di frutta 100%, li considera prodotti “voluttuari”. I succhi di frutta:
- Vanno bevuti come alternativa alle altre bevande zuccherate.
- Devono essere consumati in quantità limitata, mai abitualmente o come sostituti della frutta.
- Vanno accompagnati da un abbondante apporto di fibra alimentare, proveniente da fonti naturali come verdura, frutta fresca, cereali integrali e legumi.
- Non possono sostituire l’acqua, né aggiungersi alla merenda come bevanda.
- Non si devono sommare ad altre bevande zuccherate.
- Non vanno somministrati con il biberon durante la prima infanzia.
Idratazione dei bambini in estate
Con l’arrivo della bella stagione l’idratazione dei più piccoli è fondamentale. Oltre a perdere più liquidi rispetto agli adulti, i bambini hanno un senso della sete meno sviluppato, che può portarli ad avvertire il bisogno di bere quando è già in corso il processo di disidratazione. Per questo è importante accertarsi che bevano sempre la corretta quantità d’acqua, l’unica bevanda in grado di idratarli e completare le loro esigenze nutrizionali.