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Diabete, celiachia, tiroidite… sono solo alcune delle patologie autoimmuni più diffuse. Guidati dalla nutrizionista facciamo chiarezza su cause, sintomi, rimedi e sul rapporto tra malattie autoimmuni e alimentazione.
Le malattie autoimmuni sono caratterizzate da una reazione anomala del sistema immunitario che, per errore, attacca i tessuti sani dell’organismo, generando varie patologie. Possono essere danneggiate strutture diverse, come il tessuto connettivo, le articolazioni, i muscoli, i vasi sanguigni, la pelle o le ghiandole endocrine.
Malattie autoimmuni, quali sono?
Le patologie autoimmuni sono tante e diverse, se ne contano quasi un centinaio. Alcune di queste sono organo-specifiche, mentre altre presentano disfunzioni immunologiche che coinvolgono diverse strutture.
Tra le malattie autoimmuni più conosciute troviamo:
- diabete tipo 1
- celiachia
- tiroidite di Hashimoto
- sclerosi multipla
- artrite reumatoide
- lupus eritematoso sistemico
- miastenia grave
- morbo di Crohn
Malattie autoimmuni: diffusione e storia
Le malattie autoimmuni sono storicamente considerate rare, ma alcuni recenti studi epidemiologici hanno mostrato che colpiscono circa il 5% della popolazione nei paesi occidentali. Le più diffuse sono il diabete tipo 1 e le patologie della tiroide.
Le osservazioni più recenti sembrano indicare un aumento nella diffusione delle malattie autoimmuni, anche se il fenomeno è ancora inspiegato.
Malattie autoimmuni nelle donne
Secondo i dati pubblicati dal Ministero della Salute ad aprile 2016, le malattie autoimmuni colpiscono soprattutto le donne e rappresentano una delle principali cause di disabilità per il sesso femminile. La disparità di genere si osserva soprattutto in alcune patologie, come la sindrome di Sjögren, il lupus eritematoso sistemico (LES), le malattie autoimmuni della tiroide e la sclerodermia, che presentano una frequenza 7-10 volte più elevata nelle donne rispetto agli uomini. La prevalenza di malattie quali l’artrite reumatoide, la sclerosi multipla e la miastenia grave è 2-3-volte maggiore nelle donne. Non si registrano invece differenze significative per le malattie infiammatorie intestinali e il diabete di tipo 1, che colpiscono femmine e maschi con la stessa frequenza.
La maggiore esposizione è probabilmente legata al fatto che le donne sono in grado di attivare risposte immunitarie umorali (quelle mediate dagli anticorpi) e cellulari (mediate dai linfociti) più forti rispetto agli uomini.
Cause e sintomi delle patologie autoimmuni
Le cause all’origine delle malattie autoimmuni non sono state ancora chiarite, ma nella maggior parte dei casi si tratta probabilmente di una combinazione di fattori. È stato ipotizzato che, nelle persone predisposte, il malfunzionamento del sistema immunitario potrebbe essere scatenato da fattori esterni, come un’infezione virale o batterica, un farmaco non tollerato, abitudini alimentari, ormoni o fumo. Gli aspetti ambientali sembrano quindi avere un ruolo importante nello sviluppo di queste patologie.
I sintomi delle malattie autoimmuni dipendono ovviamente dalla zona interessata. Nell’artrite reumatoide, ad esempio, sono colpite soprattutto le articolazioni, portando dolore, rigidità e perdita di funzione. Nella tiroidite di Hashimoto i sintomi sono per lo più legati al malfunzionamento di questa ghiandola, determinando stanchezza, aumento di peso e dolori muscolari. Alcune malattie colpiscono invece più distretti; è il caso del lupus eritematoso sistemico, che riguarda sia le articolazioni che altri organi, come la pelle, il cuore e i reni.
Malattie autoimmuni e infiammazione
L’infiammazione accomuna tutte le patologie autoimmuni. Alle terapie organo specifiche (vedi insulina per il diabete tipo 1), da seguire per tutta la vita, si associano quindi anche trattamenti e accorgimenti legati alla dieta e allo stile di vita per ridurre l’infiammazione ed evitare le riacutizzazioni.
Malattie autoimmuni e intestino
Diversi studi recenti hanno messo in luce il ruolo della flora batterica intestinale nel generare e mantenere le infiammazioni. Il corretto equilibrio del microbiota aiuta quindi a prevenire le infiammazioni nei soggetti predisposti, ma anche a migliorare le condizioni delle persone malate. Risulta quindi evidente il legame tra alimentazione e malattie autoimmuni, e l’importanza di seguire una dieta idonea e uno stile di vita sano.
Malattie autoimmuni e alimentazione
L’alimentazione va ovviamente personalizzata in base alle caratteristiche individuali e alla patologia specifica. In linea generale, per prevenire e contrastare i sintomi delle malattie autoimmuni, la soluzione consigliata è una dieta completa e bilanciata, ricca di verdure di stagione e frutta, cereali integrali, legumi e pesce.
Cibi da evitare
Tra i cibi da ridurre o eliminare troviamo:
- alcolici
- zuccheri semplici
- grassi saturi (carne, salumi, burro, latte, formaggi)
Le uova vanno limitate a una volta a settimana, controllandone la provenienza. Come condimento si può usare l’olio extravergine di oliva, con delle integrazioni di olio di canapa o di lino.
Cereali senza glutine
In una dieta per prevenire e contrastare le malattie autoimmuni è importante ridurre l’apporto di glutine, assolutamente evitato in caso di celiachia. Si consiglia quindi l’uso di cereali in chicco integrali o semintegrali, da variare spesso. Per evitare il pericolo di contaminazioni, che potrebbero peggiorare la sintomatologia, è bene preferire prodotti biologici e di provenienza italiana certificata.
I cereali senza glutine sono: riso (possibilmente integrale o semintegrale), miglio, mais, grano saraceno, quinoa e amaranto (questi ultimi 3 sono pseudocereali e danno un ottimo apporto di proteine).
Omega 3 contro l’infiammazione
Va incrementato il consumo di alimenti ricchi di acidi grassi polinsaturi della serie omega 3, perché riducono la sintesi di molecole infiammatorie e svolgono una potente attività antinfiammatoria. Tra questi troviamo: olio di lino, semi di lino, noci, rosmarino e origano secco, semi di zucca, portulaca, mandorle e nocciole.
Oltre a quelli introdotti con la dieta potrebbe essere utile un’integrazione con omega 3 di pesce o di gamberetti Krill, soprattutto per contrastare l’infiammazione nelle malattie che interessano le articolazioni e il sistema scheletrico.
Il ruolo della vitamina D
Recenti studi hanno mostrato l’azione della vitamina D come immunomodulatore e immunosoppressore. Anche se ancora mancano dati certi su grandi numeri, aumentare il consumo di alimenti ricchi di vitamina D potrebbe quindi migliorare la risposta del sistema immunitario.
Bevande consigliate
La scelta migliore è sempre l’acqua, mentre vanno limitati succhi di frutta, bibite gassate e vino, evitando i superalcolici.
Malattie autoimmuni e stile di vita
Le persone con malattie autoimmuni dovrebbero praticare un’attività fisica quotidiana, ovviamente commisurata alle proprie condizioni e senza esagerare. Attività a bassa intensità, come yoga, tai chi e ginnastica posturale, aiutano a riequilibrare l’organismo e a migliorare l’elasticità.
Il riposo è fondamentale, bisogna quindi cercare di dormire almeno 7-8 ore per notte.
Stress e ansia favoriscono le infiammazioni, peggiorando i sintomi di diverse patologie autoimmuni. Largo quindi a meditazione, mindfulness e altre discipline efficaci per favorire la concentrazione e il relax.
Quale acqua bere contro le malattie autoimmuni?
Nelle persone affette da malattie autoimmuni l’acqua è praticamente l’unica fonte di liquidi che non ha controindicazioni. Non ci sono marche o tipologie di acqua più adatte delle altre. Dovendo indicare un scelta ottimale consigliamo le acque minerali naturali, preferibilmente non gassate. Così facendo si evita infatti di introdurre nell’organismo i disinfettanti di natura chimica con cui vengono obbligatoriamente trattate le acque potabili di uso domestico, quindi la comune acqua del rubinetto.