Il rientro dalle vacanze e il ritorno alla routine possono generare stanchezza, fisica e mentale. Assicurare all’organismo una corretta idratazione è il primo passo per ripartire al meglio.
A Settembre si sente spesso parlare della sindrome da rientro dalle vacanze, o post-vacation blues. Si tratta di un fenomeno diffuso, che secondo diverse fonti colpisce un italiano su tre.
Cos’è la sindrome da rientro dalle vacanze
Lo stress da fine ferie si manifesta in genere con stanchezza, mancanza di concentrazione e irritabilità. Qualche volta può dare origine anche a sintomi più pesanti, come mal di testa e tachicardia. Quello che appare evidente è la difficoltà a riprendere i ritmi delle normali occupazioni quotidiane, soprattutto per chi svolge lavori ad alto contenuto intellettuale. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non si tratta soltanto di tristezza, o di un rifiuto di tornare alla realtà.
Il fenomeno parte da una reale difficoltà di adattamento del nostro fisico, che fatica a tornare alle vecchie abitudini dopo una fase di relativo riposo. L’ipotalamo reagisce ai nuovi stimoli generando l’ormone adrenocorticotropo (CRH), che porta l’ipofisi a rilasciare un altro ormone, detto corticotropina (ACTH). La corticotropina stimola a sua volta le ghiandole surrenali, responsabili della produzione di adrenalina e cortisolo, noto anche come ormone dello stress. Questo processo può portare a un aumento della pressione sanguigna e del ritmo respiratorio, ma anche a un calo del tono muscolare, della memoria e della concentrazione.
Bere acqua per fare scorta di magnesio
Idratarsi in maniera corretta è il rimedio più semplice e naturale per ritrovare slancio al rientro dalle vacanze. Bere acqua aiuta infatti a reintegrare il magnesio, un microelemento prezioso per combattere la stanchezza e migliorare l’umore. Questo sale minerale interviene inoltre nei processi di contrazione muscolare, alleviando crampi e affaticamento, e favorisce la rigenerazione di ossa e cartilagini. In periodi di forte stress è quindi importante scegliere acque ricche di magnesio. Trovarle è facile, basta una rapida ricerca nel database delle acque minerali italiane.
La dieta andrebbe regolata in modo da assumere almeno 300-500 mg di magnesio ogni giorno. Oltre che nell’acqua, il magnesio è presente in diversi alimenti. Qualche esempio? Frutta secca e cibi integrali, ma anche legumi, verdure a foglia e cioccolato fondente. Bisogna tuttavia tenere a mente che il magnesio si disperde parzialmente in fase di cottura, e che il suo assorbimento si riduce in presenza di calcio, fosforo, proteine e grassi minerali.
Idratazione e funzioni cerebrali
Bere acqua aiuta a stimolare le performance intellettive. Numerosi studi scientifici hanno infatti dimostrato che esiste una correlazione diretta tra idratazione e miglioramento delle funzioni cerebrali. Il motivo è semplice: il nostro cervello è costituito all’85% da acqua. Un bilancio idrico ottimale facilita quindi la conduzione fluida degli impulsi elettrici che vengono inviati all’organismo.
Basta un 2% di disidratazione per riscontrare gli effetti provocati da una carenza d’acqua nel nostro corpo. I sintomi più evidenti sono cefalee, cali di concentrazione e memoria, spossatezza e un generale rallentamento dei tempi di reazione. Per questo è fondamentale assicurarsi di bere almeno 1,5 – 2 litri di acqua al giorno, e portare in tavola alimenti sani e dall’elevato potere idratante.
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