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Dal 10 ottobre entra in vigore una misura del Ministero dell’Ambiente per ripristinare il vuoto a rendere negli esercizi commerciali. Scopriamo cosa prevede.
Torna il vuoto a rendere, il meccanismo che già in passato incentivava la restituzione delle bottiglie in vetro. Il sistema si applica questa volta anche ai contenitori in plastica e alle lattine, ma è limitato alle attività commerciali. Il regolamento dell’iniziativa, promossa dal Ministero dell’Ambiente, è stato pubblicato il 25 settembre nella Gazzetta Ufficiale. La fase di sperimentazione, che durerà un anno, inizia ufficialmente il 10 ottobre. Vediamo come funziona.
Il vuoto a rendere negli esercizi commerciali
L’iniziativa ha base volontaria e coinvolge bar, ristoranti, alberghi e altre attività commerciali. Contestualmente all’acquisto delle bevande, gli esercenti versano una cauzione di importo variabile tra i 5 e i 30 centesimi, a seconda delle caratteristiche del vuoto. La cauzione viene poi restituita dal grossista all’esercente al momento della riconsegna degli imballaggi. Per aiutare i clienti a riconoscere e premiare gli esercizi aderenti è prevista l’affissione di un simbolo identificativo.
Quali contenitori?
Il vuoto a rendere si applica ai contenitori riutilizzabili di acqua minerale e birra di volume compreso tra i 0,20 e 1,5 litri. Sono considerati riutilizzabili solo gli imballaggi particolarmente resistenti, a prescindere dal materiale impiegato (bottiglie di vetro, plastica e lattine). Se sottoposti a un adeguato processo di sterilizzazione, questi imballaggi possono infatti essere riutilizzati anche 10 volte prima di trasformarsi in scarto, assicurando un risparmio energetico del 60% rispetto alla creazione da zero.
Finalità e obiettivi
Il decreto del Ministero dell’Ambiente prevede un sistema di monitoraggio per misurare la fattibilità economica e ambientale della filiera. La speranza è quella di poter attuare l’iniziativa su scala più ampia, estendendola ad altri tipi di prodotti e imballaggi, ma soprattutto ai consumatori finali, come già avviene da tempo in altri paesi europei.
Il pfand nel modello tedesco
In Germania, ad esempio, è pratica diffusa quella di ricevere una cauzione dagli 8 ai 25 centesimi riconsegnando i vuoti. In base a una legge del 2006, a tutti i contenitori di vetro, plastica e metallo è applicato un sovrapprezzo, che è possibile riscuotere quando si consegna il pfand, vale a dire il vuoto. Non solo, tutti i locali che vendono una determinata bibita sono tenuti ad accettarne i vuoti, anche se il prodotto è stato acquistato altrove. L’esercente si impegna quindi ad anticipare la somma al cliente finale, per poi essere rimborsato dal distributore al ritiro degli imballaggi.