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L’obesità infantile è in continuo aumento, ed è uno dei maggiori problemi di salute pubblica a livello globale. Con l’aiuto della nutrizionista scopriamo le sue cause e i consigli per prevenirla.
L’obesità infantile è sempre più diffusa. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nonostante i gravi problemi di malnutrizione che affliggono molti paesi in via di sviluppo, l’obesità è uno dei maggiori problemi di salute. La patologia colpisce sempre più persone in tutto il mondo, con dati preoccupanti tra i bambini. Soprattutto nelle aree urbane è in atto una vera e propria epidemia che, se trascurata, potrebbe causare serie emergenze sanitarie nei prossimi anni.
Data la dimensione del problema, gli Stati Membri dell’OMS si sono dati l’obiettivo di arrestare, entro il 2025, l’aumento dell’obesità, invitando i vari Paesi a controllare il fenomeno. Durante il Consiglio Europeo dello scorso 16 giugno 2017, è stata inoltre ribadita l’importanza di promuovere stili di vita salutari e di sviluppare linee guida nazionali sull’alimentazione e l’attività fisica. Questi obiettivi sono perseguiti in Italia da Okkio alla Salute, un sistema nato per monitorare e prevenire l’obesità infantile.
L’obesità infantile in Italia
Il programma “Okkio alla Salute” ha registrato un leggero miglioramento negli ultimi anni, ma i dati italiani sull’obesità infantile restano tra i peggiori in Europa.
L’ultima rilevazione risale al 2016 e ha coinvolto oltre 48.900 bambini di 8-9 anni in più di 2600 classi italiane. È emerso che:
- il 21,3% dei bambini è in sovrappeso
- il 9,3% è obeso, compresi i bambini gravemente obesi, pari al 2,1%
- l’1,4% dei bambini è sottopeso
Sovrappeso e obesità sono più diffusi al Nord e al Centro Italia, ma il gap con le regioni settentrionali recentemente si è ridotto. L’eccesso di peso è più comune nelle famiglie con grado di istruzione e reddito inferiore, ma anche in quelle in cui è presente almeno un genitore obeso.
È stato inoltre rilevato che il 13,3% dei bambini dorme meno di 9 ore in un normale giorno feriale e che quelli residenti al Sud dedicano meno ore al sonno rispetto ai loro coetanei centro-settentrionali. Tra i bambini che dormono meno ci sono infine più casi di sovrappeso e obesità infantile.
Obesità infantile: come e quando intervenire
L’obesità è una vera e propria malattia cronica che dipende dall’interazione tra diversi fattori, genetici e ambientali. Visto che non possiamo intervenire sul patrimonio genetico, per prevenire l’obesità infantile e altre patologie collegate dobbiamo agire sui fattori ambientali.
I primi 1000 giorni, quelli che vanno dal concepimento ai 2 anni di vita del bambino, gettano le basi per la sua salute futura, perché l’organismo è più sensibile agli stimoli esterni.
Prevenire l’obesità infantile e il sovrappeso
Vediamo nel dettaglio alcune buone abitudini che, fin dal concepimento, possono aiutare a prevenire l’obesità infantile e il sovrappeso.
Stile di vita dei genitori
Seguire un’alimentazione corretta e bilanciata, controllare regolarmente il peso corporeo e fare attività fisica è fondamentale, sia prima del concepimento che durante la gravidanza.
Allattamento al seno
Quando possibile, l’OMS raccomanda l’allattamento esclusivo al seno fino al sesto mese, per poi introdurre gli alimenti complementari senza però sospendere le poppate. Gli esperti consigliano di affidarsi all’allattamento a richiesta, per stimolare e rafforzare i meccanismi di fame e sazietà nel neonato. Se l’allattamento al seno non è possibile è meglio usare il latte artificiale, evitando l’introduzione del latte vaccino fino ai 24 mesi. Il latte di capra può invece essere utilizzato già dal primo anno d’età.
Svezzamento
L’inizio dell’alimentazione complementare a partire dal sesto mese è un momento importantissimo per delineare il rapporto che il bambino avrà con il cibo, anche in età adulta.
Proporre frutta e verdura
L’alimentazione complementare deve essere composta principalmente da frutta e verdura, così da abituare subito il bambino a questi sapori.
Evitare sale e zucchero
L’aggiunta di sale e zucchero può orientare le preferenze future del bambino verso un’alimentazione poco sana. Per lo stesso motivo andrebbero evitati anche gli alimenti per l’infanzia ricchi di zuccheri.
Ritardare l’introduzione delle proteine animali
Mangiare poche proteine animali nei primi anni di vita riduce il rischio di “adiposity rebound”, un marker che rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo di sovrappeso e obesità in età adolescenziale e adulta. L’adiposity rebound è l’età alla quale si raggiunge il valore minimo dell’indice di massa corporea (BMI) prima del suo aumento fisiologico e normalmente inizia intorno ai 6 anni di vita.
Occhio alla scelta dei grassi
Al bambino va assicurato un corretto apporto di grassi, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. Sono da preferire in particolare i cibi ricchi in acidi grassi essenziali, fondamentali per il corretto sviluppo del bambino.
Rispettare l’appetito del bambino
Adattare le quantità di cibo alle esigenze del bambino è il primo passo insegnargli a autoregolarsi.
Non comunicare attraverso il cibo
Il cibo non deve mai diventare uno strumento per trasmettere affetto o premiare, né deve essere usato per punire o minacciare.
Pasto in famiglia
I genitori sono un modello comportamentale per il bambino, anche per quanto riguarda l’alimentazione. Per questo è importante dare il buon esempio: quello del pasto deve essere un momento piacevole, da trascorrere in famiglia eliminando ogni fonte di distrazione. Cosa vuole dire? Niente TV, tablet o videogiochi quando si mangia.
Non proporre alternative
Mai chiedere “cosa vuoi mangiare”, né proporre possibili menù alternativi al bambino, già a partire dallo svezzamento. Bisogna inoltre rispettare gli orari: se il piccolo non mangia a pranzo non bisogna anticipare il pasto successivo. Evidentemente non ha fame e può aspettare senza problemi l’orario corretto per fare merenda.
L’importanza della prima colazione
La colazione è un pasto fondamentale, mai sottovalutarla! Spetta ai genitori dare il buon esempio e abituare il bambino fin da piccolo a iniziare la giornata in modo sano.
Attività fisica e sonno regolare
Incoraggiare il bambino a giocare, muoversi e fare attività fisica, oltre a garantirgli un adeguato numero di ore di sonno, aiuta a prevenire sovrappeso e obesità infantile.
Cosa bere per prevenire l’obesità infantile?
Per prevenire l’obesità infantile è importante eliminare le bevande zuccherate. La raccomandazione vale anche per tutti i succhi di frutta con zuccheri aggiunti, che possono aumentare il rischio di obesità infantile e minacciare la salute dei denti.
La corretta idratazione è importante sempre, in particolare nei primi anni di vita, quando l’organismo ha bisogno in proporzione di più liquidi. L’acqua è sempre la scelta migliore, perché fornisce minerali senza apportare calorie e partecipa a numerose funzioni essenziali. La scelta dell’acqua più indicata per neonati e bambini varia in base all’età.
In linea generale, quando è necessario, per i neonati si consiglia un’acqua:
- oligominerale (meglio se con Residuo Fisso inferiore a 200 mg/L)
- iposodica (<20 mg/L)
- priva di nitrati (< 10 mg/L)
Durante la crescita sono invece da preferire le acque oligominerali e mediominerali, e in particolare quelle bicarbonato-calciche, quindi con contenuto di calcio superiore a 150 mg/L.