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I depuratori per l’acqua domestica sono sempre più diffusi e utilizzano diverse tecnologie di trattamento. Ecco alcune cose da sapere per scegliere quello più adatto ai tuoi bisogni.
La presenza sul mercato dei depuratori per l’acqua domestica è cresciuta moltissimo negli ultimi anni. I modelli disponibili in commercio si sono moltiplicati, utilizzano diverse tecnologie, ed è spesso difficile capire qual è il più adatto alle proprie esigenze. In questo primo articolo su questo tema passiamo in rassegna i principali elementi da valutare per effettuare una scelta consapevole.
Depuratori per l’acqua domestica: a cosa servono?
Quando si vuole installare un depuratore per l’acqua domestica la prima domanda da farsi è: cosa voglio ottenere? Innanzitutto va ricordato che l’acqua che esce dai nostri rubinetti è sicura e si può bere. La legge obbliga infatti le aziende distributrici a garantire la potabilità delle acque erogate dalla rete degli acquedotti, che sono sottoposte a scrupolosi controlli prima di raggiungere le nostre case.
I depuratori per l’acqua domestica non servono a rendere l’acqua potabile, ma a modificarne determinate caratteristiche organolettiche. Alcuni trattamenti hanno l’obiettivo di rendere più gradevole l’odore o il sapore dell’acqua (ad esempio quando si sente molto il cloro). Altri cambiano invece la temperatura di erogazione o il grado di effervescenza dell’acqua che, una volta trattata, è definita anche “acqua purificata”.
Sicurezza dell’acqua e normativa
La qualità delle acque da bere è regolata da norme europee e nazionali molto accurate e il Ministero della Salute ha predisposto anche delle Linee guida sui dispositivi di trattamento delle acque destinate al consumo umano. Al momento della scelta è quindi importante verificare che i depuratori per l’acqua domestica utilizzino materiali e processi autorizzati e certificati. Bisogna inoltre assicurarsi di usare i dispositivi nella maniera corretta, per non pregiudicare la qualità dell’acqua erogata dopo il trattamento.
Cosa valutare prima di acquistare un depuratore per l’acqua domestica
Prima dell’acquisto dei depuratori per l’acqua domestica è indispensabile che il produttore e il distributore del dispositivo forniscano informazioni dettagliate.
Ecco gli elementi da valutare con attenzione:
#1 Caratteristiche dell’acqua da trattare
Per poter intervenire sulle qualità organolettiche di un’acqua bisogna conoscere la sua composizione. In questa tabella abbiamo raccolto i principali valori chimico-fisici delle acque potabili di 20 città italiane in base ai dati forniti dalle aziende acquedottistiche.
#2 Struttura e condizione dell’impianto di distribuzione
Va rilevata soprattutto l’eventuale presenza di altri dispositivi di trattamento sulla stessa rete.
#3 Elementi che potrebbero alterare le prestazioni
Parametri come la pressione d’esercizio, la temperatura, il pH e la durezza dell’acqua potrebbero influire sul funzionamento dei depuratori per l’acqua domestica, vanno quindi tenuti in considerazione.
#4 Istruzioni d’uso
Prima di effettuare la scelta del dispositivo di depurazione dell’acqua è buona norma accertarsi che venga fornito un manuale d’uso completo di istruzioni in lingua italiana. Il materiale fornito dal produttore deve contenere indicazioni chiare su tutti gli aspetti legati all’installazione, la manutenzione e il funzionamento dell’apparecchio.
Depuratori per l’acqua domestica: rischi da valutare
L’utilizzo dei depuratori per l’acqua domestica è inoltre associato ad alcuni rischi legati alle peculiarità dell’impianto, dell’acqua erogata e della sua composizione. La scelta della tipo di trattamento e del dispositivo utilizzato devono dunque tenere in considerazione i seguenti aspetti:
- pericolo di eccessiva demineralizzazione
un depuratore per l’acqua domestica inadatto potrebbe diminuire drasticamente l’apporto di micronutrienti e sali minerali essenziali per l’organismo, costituendo una potenziale minaccia per la salute. - conservazione dell’acqua trattata
la depurazione potrebbe rimuovere totalmente i disinfettanti che tutelano la qualità dell’acqua del rubinetto, esponendola a germi e batteri. Bisogna quindi sapere con certezza quanto e come si può conservare l’acqua purificata prima di berla. - Rischi connessi all’erogazione
Le norme di sicurezza prevedono numerosi sistemi di tutela, ed è importante conoscerli. Devono per esempio essere presenti sistemi che impediscano all’acqua trattata di tornare in rete, ma anche meccanismi che consentano di interrompere l’erogazione in caso di guasti e malfunzionamenti.
Fonti:
– Gazzetta ufficiale
– Istituto superiore di Sanità
– Ministero della Salute – Linee guida sui dispositivi di trattamento delle acque destinate al consumo umano ai sensi del D.M. 7 febbraio 2012, n. 25