Durante il suo viaggio nel sottosuolo l’acqua potabile può essere alterata da diverse sostanze. Scopri quali sono i principali contaminanti organici dell’acqua e che effetti hanno su salute e ambiente.
I contaminanti organici dell’acqua, come quelli inorganici e microbiologici, possono alterare la sua composizione e metterne a rischio la sicurezza.
Cosa sono i contaminanti organici dell’acqua?
I contaminanti organici dell’acqua sono sostanze che contengono carbonio, e che possono avere origine naturale o essere prodotte dall’uomo.
Durante le nostre azioni quotidiane immettiamo in acqua centinaia di prodotti chimici, ai quali vanno aggiunte le sostanze derivanti da agricoltura, allevamenti, industrie e ospedali. I composti organici, in particolare, sono elementi fondamentali in diverse attività, come la chimica della plastica, del legno, della carta, del petrolio e dei solventi delle vernici.
Evoluzione dei contaminanti organici nelle acque
Essendo legati all’azione umana, i contaminanti organici dell’acqua variano e aumentano continuamente. La ricerca scientifica crea infatti ogni giorno nuovi prodotti, con proprietà tossicologiche spesso sconosciute e conseguenze imprevedibili.
Le sostanze chimiche note sono attualmente alcuni milioni. Quelle disponibili sul mercato sono circa 100.000, di cui circa 8.000 tossiche e 200 ritenute cancerogene o sospette. I valori limite di tossicità sono però stati individuati soltanto per 2.100 sostanze.
L’esistenza di determinati contaminanti organici in una certa zona, e di conseguenza nell’acqua potabile, dipende da diverse cause. Quella principale è sicuramente la presenza di industrie, stabilimenti o attività produttive.
I principali contaminanti organici dell’acqua
Ecco alcuni tra i contaminanti organici dell’acqua più tossici e pericolosi per il consumo umano.
Trielina e tetracloroetilene
Sono sostanze inquinanti impiegate generalmente nelle lavanderie industriali e nelle industrie metalmeccaniche. Nelle acque è possibile ritrovare anche altri solventi (come dicloropropano e metilcloroformio), usati di solito per sgrassare i pezzi meccanici.
Idrocarburi
Sono legati a benzine e oli lubrificanti e, se non vengono adeguatamente smaltiti, finiscono nell’acqua e possono causare gravi danni.
Aloformi
Si tratta di derivati alogenati del metano, come il cloroformio e altri composti simili. La loro presenza nelle acque potabili non dipende solitamente dall’inquinamento, ma dai processi di potabilizzazione. Si formano infatti per via della reazione chimica del cloro usato per disinfettare gli acquedotti.
Contaminanti emergenti
Negli ultimi anni sia l’ONU che l’UE hanno posto l’attenzione sui contaminanti emergenti di origine farmaceutica. È così iniziato il monitoraggio di alcune sostanze, come il farmaco diclofenac, l’ormone sintetico 17-alfa-ethinilestradiol (EE2) e l’ormone naturale 17-betaestradiolo (E2). Queste sostanze, come altre simili, possono disperdersi nell’ambiente tramite gli scarichi domestici e sono potenzialmente dannosi per la salute anche in piccole quantità.
Fonti e approfondimenti:
ARPAT – Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana
ARPAE – Contaminanti emergenti