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L’intossicazione da acqua è un fenomeno raro, ma comunque pericoloso. Scopri perché bere troppa acqua fa male, e quali sono i sintomi e le conseguenze dell’iperidratazione.
Chiariamo subito una cosa: al contrario della disidratazione, che rappresenta un rischio concreto e comune, bere troppa acqua è davvero difficile. Vediamo perché.
Quanta acqua si può bere al massimo?
La quantità massima d’acqua che possiamo bere durante il giorno varia da una persona all’altra, perché dipende dalla sudorazione, ma anche dalla funzionalità renale di ognuno. Si tratta però di una quantità molto elevata: in assenza di problemi o patologie i nostri reni sono infatti in grado di filtrare fino a 15 litri di acqua al giorno.
Bere troppa acqua fa male?
Sì, bere molta acqua può fare male, ma si tratta di un fenomeno raro. Può capitare agli atleti durante prove fisiche molto lunghe e in condizioni climatiche particolari. L’esempio classico è quello dei maratoneti, costretti a restare ore sotto il sole. Per sperimentare le conseguenze dell’iperidratazione, provocando danni all’organismo, bisogna però assumere moltissima acqua, anche più di 10 litri al giorno, senza che questi vengano correttamente smaltiti.
Bere troppa acqua, sintomi e conseguenze
Un consumo eccessivo di acqua può far aumentare il volume del plasma sanguigno e portare a un aumento della pressione arteriosa (ipertensione), con conseguenti rischi per l’apparato cardiocircolatorio. L’iperidratazione si manifesta di solito con mal di testa, nausea e annebbiamento dei pensieri, per arrivare a generare nei casi più gravi confusione e convulsioni. Tra le possibili conseguenze dell’iperidratazione troviamo anche un disturbo elettrolitico detto “iponatremia”.
Cos’è l’iponatremia?
L’iponatremia è uno squilibrio del metabolismo che si verifica quando il sodio presente nel sangue scende sotto i livelli di guardia. Il disturbo può essere causato da diverse patologie – come insufficienza renale, cirrosi o polmonite – ma anche da un consumo eccessivo di acqua, che diluisce troppo il sangue. Il calo di sodio può portare a un rigonfiamento di tutte le cellule del corpo, incluse quelle cerebrali.
I sintomi dell’iponatremia, dunque del bere troppa acqua, includono quindi mal di testa e confusione, ma anche perdita di coscienza, allucinazioni e coma. Poiché il sodio è fondamentale per garantire la funzionalità muscolare, una carenza può portare anche debolezza, spasmi e crampi.
Per concludere, bere acqua è fondamentale per la nostra salute, ma non deve diventare un’ossessione. Ricordiamo che il fabbisogno giornaliero d’acqua varia in base allo stato di salute individuale, allo stile di vita e alle condizioni climatiche. In linea generale, gli esperti consigliano di bere 1.5-2 litri di acqua al giorno, da aumentare quando fa caldo e quando si suda molto, ad esempio durante l’attività sportiva.