Il dottor Alessandro Zanasi, specialista in idrologia medica, ci spiega cos’è il residuo fisso dell’acqua minerale.
In questo breve video vediamo cos’è il residuo fisso dell’acqua minerale, l’indice di classificazione più noto e utilizzato. A dispetto di quello che pensano molti, anche a causa di pubblicità fuorvianti, il residuo fisso non influenza da solo la qualità di un’acqua. Un’acqua non può essere considerata peggiore di un’altra solo perché ha un residuo fisso più alto. Questo valore non dipende infatti dalla presenza di sostanze dannose per la salute, ma soltanto dai sali minerali.
Cos’è il residuo fisso dell’acqua minerale?
Il residuo fisso indica il contenuto totale di sali minerali disciolti in un litro di acqua dopo sua evaporazione a 180°, quindi a secco. Quando si parla di residuo fisso basso o alto ci si riferisce quindi a un’acqua con un minore o maggiore contenuto salino. Non esiste in assoluto un’acqua minerale migliore delle altre, esistono però acque più adatte alle nostre esigenze. Prima di scegliere un’acqua con residuo alto o basso è importante quindi valutare lo stato di salute, lo stile di vita e le necessità individuali.
Classificazione delle acque in base al residuo fisso
Partendo dal residuo fisso, quindi dalla quantità di sali contenuti, le acque minerali vengono distinte in:
Acque minimamente mineralizzate: < 50 mg/L
Sono le cosiddette acque leggere, quelle con meno sali. Hanno un effetto diuretico più marcato, vengono usate in pediatria e in tutte le situazioni in cui è necessario controllare l’apporto di sodio.
Acque oligominerali: 51 – 500 mg/L
Hanno un contenuto moderato di sali e gas e oligoelementi in tracce. Hanno un buon effetto diuretico e sono le acque più diffuse sulle tavole degli italiani.
Acque mediominerali: R.F. 501 – 1500 mg/L
Sono spesso ricche di bicarbonati, che facilitano la digestione, e vengono generalmente consigliate a chi deve reintegrare liquidi e sali minerali, specialmente dopo lo sport o quando fa caldo.
Acque ricche in sali minerali: > 1500 mg/L
Grazie al loro elevato contenuto di magnesio, solfati, cloruri e altri sali sono usate soprattutto a scopo terapeutico, ad esempio nelle cure idropiniche. La loro assunzione va concordata con il proprio medico.