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La malattia renale cronica, che ha come diretta conseguenza l’insufficienza renale, è un disturbo che colpisce milioni di persone. Una dieta per non affaticare i reni può aiutare a prevenire la malattia o ritardarne l’evoluzione. Ecco i consigli dei nostri esperti.
La malattia renale cronica è una sindrome legata al progressivo e irreversibile deterioramento della funzione renale. Le patologie renali rappresentano un problema di salute pubblica su scala mondiale, e negli ultimi 20 anni sono state tra le cause di mortalità che hanno registrato gli aumenti più significativi. La diagnosi precoce, il trattamento mirato e la corretta alimentazione possono aiutare a prevenire o ritardare l’insufficienza renale, oltre alle complicanze cardiovascolari a cui spesso si associa. Andiamo a vedere nel dettaglio le cause, i sintomi della patologia e la dieta più indicata per proteggere la salute dei reni.
I reni e le loro funzioni
I reni sono dei veri e propri laboratori, che svolgono azioni essenziali per la vita:
- Filtrano il sangue e i prodotti di scarto, quali creatinina, urea e acido urico, e le sostanze tossiche espulse con l’urina.
- Regolano la concentrazione nel sangue di sodio, potassio, cloro, calcio e altri ioni, che vengono eliminati con le urine mantenendo il bilancio ionico.
- Regolano il pH del sangue.
- Controllano il volume del liquido extracellulare e la pressione sanguigna attraverso l’eliminazione dell’acqua.
- Producono ormoni.
La salute dei reni è quindi fondamentale per il benessere dell’organismo e per il corretto svolgimento delle sue funzioni vitali.
Malattia renale cronica: le cause
L’insufficienza renale può dipendere da diversi fattori. Tra i più comuni troviamo:
- ipertensione e diabete non adeguatamente controllati
- ipertrofia prostatica
- calcoli renali o tumori voluminosi
- processi infiammatori, come pielonefriti o glomerulonefriti
- malattia renale policistica
- utilizzo cronico di alcune tipologie di farmaci, droghe o alcool
Salute dei reni e alimentazione
La terapia nutrizionale è parte integrante del trattamento conservativo della malattia renale cronica. Una dieta studiata per la salute dei reni aiuta infatti a prevenire e/o controllare le alterazioni metaboliche e le complicanze cliniche. Già dai primi stadi è utile seguire un’alimentazione sana ed equilibrata, basata su alcuni principi generali:
- poco sale
- grassi saturi ridotti
- fibre elevate
- controllo delle calorie per il raggiungimento e il mantenimento del peso ideale.
È inoltre importante mantenere bassi i livelli di colesterolo, trigliceridi e glicemia. L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha pubblicato nel 2012 delle Linee Guida, tradotte da quelle del National Institute of Clinical Excellence (NICE), in cui si afferma che è possibile rallentare la malattia renale cronica con una dieta a basso contenuto di proteine, sodio e fosforo.
La dieta per non affaticare i reni
La dieta per l’insufficienza renale deve essere elaborata da uno specialista, quindi da un dietologo o da un nutrizionista, in collaborazione con il nefrologo e il medico di medicina generale. Il piano dietetico giornaliero deve infatti tenere conto dello stadio della malattia, garantire un adeguato apporto nutrizionale per raggiungere o mantenere il peso ideale ed evitare carenze. La terapia nutrizionale deve essere completata dall’attività fisica, essenziale per conservare la massa muscolare, ma anche per migliorare le performance e la qualità della vita.
Le proteine
La dieta per non affaticare i reni prevede una riduzione degli alimenti proteici. Viene limitato in particolare il consumo di cibi ricchi di proteine di origine animale (carne, pesce, uova, salumi, formaggi e latticini) e in misura minore quello di proteine vegetali (legumi). In alcuni casi vengono introdotti anche cibi aproteici (pasta, pane, crackers non salati, farina, riso), necessari a mantenere la quantità di proteine giornaliera attorno a 0,8 g/Kg di peso. La dieta deve inoltre prevedere un adeguato apporto calorico per evitare il rischio di malnutrizione (sotto i 60 anni circa 35 Kcal/Kg, riferito al peso ideale, sopra i 60 anni circa 30 Kcal/Kg).
Il fosforo
Il fosforo deve rimanere entro gli 8-10 mg/Kg al giorno. Per farlo bisogna evitare o ridurre il consumo alcuni cibi, tra i quali salumi, frutta secca, cioccolato, legumi secchi, tuorlo d’uovo, crostacei, frattaglie, farine e crusca. Gli alimenti che contengono minori quantità di fosforo possono essere mangiati in quantità limitate (è il caso di latte, yogurt, formaggi freschi, legumi freschi, pasta, orzo e biscotti). È invece più libera l’assunzione di cibi privi di fosforo (frutta e verdura fresche, patate, zucchero, miele, marmellata, olio e burro), tenendo però sempre in considerazione il loro apporto di grassi e zuccheri. Un metodo di cottura che aiuta a ridurre il contenuto di fosforo degli alimenti è la bollitura, avendo cura di cambiare l’acqua a metà cottura.
Il sodio
Il primo passo per limitare il sodio è non aggiungere il sale da cucina agli alimenti, usando erbe aromatiche e spezie per insaporire. Va inoltre ridotto al massimo il consumo di dadi da brodo, insaccati e salumi, cibi in salamoia, alici, capperi e formaggi.
In definitiva, per proteggere la salute dei reni ed evitare l’insorgere o l’aggravarsi della malattia renale cronica è consigliata una dieta:
- ricca di verdura e frutta fresca
- con cerali soprattutto integrali
- con un consumo controllato di proteine, privilegiando quelle di origine vegetale
- povera di sodio
- con un adeguato apporto di acqua
Rimedi naturali per la salute dei reni
Alcune piante, utilizzate sotto forma di tisane o di estratti, possono contribuire a mantenere il rene in salute. Tra i rimedi fitoterapici più utili segnaliamo: ortica, tarassaco, bardana, uva ursina, equiseto. I gemmoderivati di faggio o di linfa di betulla possono essere inoltre aiutare a drenare questi organi così importanti. Prima di utilizzare qualsiasi rimedio, anche di origine naturale, consigliamo comunque di confrontarsi con uno specialista.
Malattia renale cronica: quanta e quale acqua bere
La corretta idratazione è alla base della salute dell’organismo, e quindi anche del sistema renale. Chi soffre di malattia renale cronica, o insufficienza renale, deve prestare particolare attenzione alla quantità di acqua bevuta durante la giornata. Se i reni hanno un funzionamento limitato, potrebbero infatti non riuscire a filtrare e smaltire troppa acqua. Dovranno essere il medico curante e lo specialista a stabilire la quantità ideale. In presenza di patologie renali, le acque da preferire sono quelle minimamente mineralizzate o le oligominerali con un contenuto di ione sodio (Na+) inferiore ai 20 mg/L e di nitrati (HNO3-) inferiore ai 10 mg/L, per non affaticare i reni già compromessi con un eccessivo apporto di sali minerali.