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Quando si viaggia, soprattutto verso mete esotiche, l’acqua e il cibo rappresentano uno dei principali fattori di rischio per la salute. Vediamo quali sono le minacce più diffuse e le norme igieniche da rispettare.
Bere acqua all’estero, in particolare nei paesi in via di sviluppo, richiede attenzioni particolari. Le aree considerate più a rischio sono l’Africa, il Medio Oriente, l’America Centrale, il Sud America, il subcontinente indiano e la maggior parte dell’Asia. Le minacce per la salute legate all’alimentazione sono tante e diverse. La più nota è quella comunemente chiamata “diarrea del viaggiatore”, ma l’acqua contaminata da batteri e virus patogeni può trasmette anche malattie più serie.
La diarrea del viaggiatore
Detta anche “vendetta di Montezuma”, è un disturbo intestinale spesso associato a nausea, vomito, crampi addominali e febbre. Pur risolvendosi di solito in pochi giorni, questa patologia rovina le vacanze al 70-80% dei turisti nelle zone a rischio ed è associata all’assunzione di acqua e cibo. È provocata nell’ 80% dei casi da batteri, soprattutto dall’Escherichia Coli Enterotossica (ETEC). Il 20% dei contagi dipende invece da parassiti e virus, che provocano sintomi più pesanti e anche epidemie, come quelle frequenti tra i croceristi.
Altre malattie dei viaggiatori internazionali
A differenza della diarrea del viaggiatore, le malattie più gravi possono essere evitate sottoponendosi a un vaccino. Le più insidiose sono:
- Epatite A: il virus viene trasmesso da persona a persona, attraverso il contatto o l’assunzione di cibi o bevande contaminati. È presente in tutto il mondo, ma in particolare dove i controlli igienico-sanitari sono più scarsi.
- Febbre tifoidea: è una malattia febbrile provocata dal batterio Salmonella typhi. È diffusa in Africa, nei Caraibi, nel Centro e nel Sud America, ma soprattutto in Asia. Anche in questo caso il contagio può avvenire attraverso cibo e acqua.
- Colera: è un rischio concreto nei paesi in via di sviluppo, e in tutti i contesti caratterizzati da sistemi fognari inadeguati e carenza di acqua potabile.
Bere acqua all’estero, o assumere cibo contaminato, può causare anche altre patologie, come l’amebiasi, la giardiasi, la brucellosi e l’epatite E.
Bere acqua all’estero, l’importanza della prevenzione
Tutte le malattie citate possono essere evitate rispettando alcune regole di comportamento. Quando si deve mangiare e bere all’estero bisogna fare attenzione a tutti gli alimenti, inclusi quelli che vengono serviti in ristoranti e hotel, anche di lusso. Alcuni cibi sono più a rischio di altri e l’acqua usata per l’igiene personale richiede accorgimenti specifici.
Cibo e acqua, le regole per viaggiare sicuri
Di seguito sono riassunte le precauzioni più efficaci per evitare il contatto con acqua e cibi potenzialmente contaminati. Ricorda che le minacce sono più elevate nei paesi in via di sviluppo, ma la mancanza di igiene può essere ovunque. In vacanza è buona regola controllare tutto quello che mangi e bevi, anche quando non sei dall’altra parte del mondo.
Bere acqua all’estero: tutte le precauzioni
- Evita l’acqua del rubinetto o sfusa. Scegli acqua minerale in bottiglia, accertandoti che non sia stata manomessa. Considera che sia i tappi di plastica che quelli a corona possono essere tolti e rimessi a posto, senza lasciare tracce evidenti. Occhio anche a tutte le altre bibite.
- Niente ghiaccio nelle bevande, a meno di non avere la certezza che sia stato fatto con acqua potabile e sicura.
- Usa acqua bollita almeno 10 minuti per lavare frutta e verdura, e in tutti i casi in cui hai dubbi. Se non è possibile bollirla assicurati di avere a disposizione un disinfettante.
- Lavati i denti con acqua minerale, o con acqua al 100% potabile.
Alimentazione in viaggio: i cibi da evitare
- Latticini: i prodotti crudi e freschi sono un ottimo terreno per la proliferazione di batteri. Meglio orientarsi su latte e derivati pastorizzati, in polvere o conservati in scatola.
- Frutta e verdura: ogni alimento va lavato con acqua potabile e sbucciato, per non rischiare il contagio con sostanze tossiche e germi. Presta attenzione anche agli strumenti utilizzati per tagliarli, è importante che siano puliti.
- Alimenti crudi: evita carne, pesce e uova crude. La cottura, se arriva ad almeno 70°, è un ottimo sistema per ridurre la carica batterica e distruggere gli agenti patogeni.
- Street food: se i mercatini e i chioschi non offrono sufficienti garanzie dal punto di vista igienico è più prudente preferire cibo confezionato.
L’ultima raccomandazione, quando si viaggia in zone a rischio, è di curare il più possibile l’igiene personale, lavandosi le mani spesso, preferibilmente con acqua sicura e sapone.