Quando si formano i trialometani l’acqua potabile del rubinetto è sicura?
E quali sono i possibili effetti sulla salute?
Antonella
Buongiorno Antonella,
i possibili effetti sulla salute dei trialometani presenti nell’acqua potabile dipendono dalla loro concentrazione, che deve rispettare i parametri guida indicati dalle normative vigenti. Vediamo nel dettaglio cosa sono queste sostanze, come si formano e come assicurarsi che non compromettano la sicurezza dell’acqua che arriva nelle nostre case.
Cosa sono i trialometani?
I trialometani (THMs) sono composti che si formano nell’acqua potabile destinata al consumo umano soprattutto come conseguenza della clorazione, il metodo più usato per la disinfezione delle acque. Reagendo con la materia organica naturalmente presente nelle acque grezze, il cloro dà origine a trialometani di diverso tipo: tra i principali troviamo cloroformio, bromodiclorometano, dibromoclorometano e bromoformio.
La quantità di trialometani che va a formarsi nell’acqua dipende da diversi fattori, come la concentrazione di cloro, di acidi umici organici e ioni bromuro, la temperatura e il pH dell’acqua. Il cloroformio è il principale sottoprodotto della disinfezione. Se sono presenti bromuri si sviluppano invece più bromo-trialometani e diminuisce la concentrazione di cloroformio.
Esposizione ai THMs
Gran parte dei THMs sono volatili e una volta formati passano subito nell’aria; possono di conseguenza essere inalati attraverso la doccia o utilizzando l’acqua nel corso delle pulizie domestiche. Secondo quanto riportato dal rapporto del 2006 del Ministero della Salute l’esposizione ai trialometani avviene in proporzioni simili attraverso:
- cibo (alimenti e farmaci)
- acqua potabile
- aria indoor
Valori guida dell’OMS
Per prevenire i possibili effetti sulla salute dei trialometani, l’OMS ha stabilito dei valori guida:
- cloroformio 300 µg/L
- bromoformio 100 µg/L
- dibromoclorometano 100 µg/L
- bromodiclorometano 60 µg/L
La Direttiva 98/83 della Comunità Europeo e il suo recepimento italiano hanno inoltre fissato un parametro di 30 µg/L, espresso come somma delle concentrazioni dei diversi composti (cloroformio, bromoformio, dibromoclorometano, bromodiclorometano).
Le aziende acquedottistiche devono garantire che questi valori non siano superati. Questo vale in modo particolare per il cloroformio, la sostanza che si forma più frequentemente e che può provocare danni al fegato. Per conoscere il livello di THMs dell’acqua che arriva a casa tua puoi contattare l’azienda che la distribuisce, oppure farla analizzare da un laboratorio specializzato e accreditato.
Trialometani, effetti sulla salute
Chiudiamo vedendo nel dettaglio i possibili effetti sulla salute dei THMs riscontrati in laboratorio:
- Cloroformio: può provocare danni al fegato, più o meno gravi a seconda delle dosi e dalla modalità di assunzione. Lo IARC – International Agency for Research on Cancer – lo ha classificato come possibile cancerogeno (Gruppo 2B), in base evidenze limitate nell’uomo ma sufficienti negli animali da laboratorio.
- Bromoformio: provoca tumori rari del grosso intestino nei ratti, ma non nei topi. Lo IARC lo ha inserito e classificato nel Gruppo 3, quindi come non cancerogeno per l’uomo.
- Dibromoclorometano: genera tumori epatici nei topi, ma non nei ratti. Lo IARC lo ha inserito e classificato nel Gruppo 3, quindi come non cancerogeno per l’uomo.
- Bromodiclorometano: induce tumori renali ed epatici nei topi e tumori rari dell’intestino nei ratti; ma un test recente con somministrazione attraverso acqua potabile ha dato esito negativo per la cancerogenicità. Può avere effetti sulla riproduzione, aumentando il rischio di parti prematuri e aborti spontanei. Lo IARC lo ha classificato nel Gruppo 2B, quindi come possibile cancerogeno per l’uomo.