Il World Resources Institute afferma che entro il 2040 più di 30 paesi rischiano di rimanere senz’acqua. I motivi? Crescita demografica, sviluppo e cambiamenti climatici.
Lo stress idrico a cui è sottoposto il pianeta è un problema spesso sottovalutato, ma che potrebbe presto avere conseguenze irreversibili. A lungo sprecata e inquinata, l’acqua è una risorsa sempre più scarsa. Lo conferma un report del World Resources Institute che prospetta un quadro allarmante: entro il 2040, quindi nel giro di 20 anni, almeno 33 Paesi dovranno gestire uno stress idrico altissimo, rischiando di restare senz’acqua.
Lo studio sullo stress idrico
Le previsioni sullo stress idrico tengono conto di diversi fattori, tra i quali i cambiamenti climatici, l’aumento della popolazione e lo sviluppo, perché quando cresce l’economia sale anche il fabbisogno di acqua pro capite.
L’analisi del World Resources Institute ha suddiviso la Terra in diverse regioni, calcolando per ciascuna la quantità di precipitazioni attese e l’acqua disponibile. Il dato è stato poi incrociato alla domanda d’acqua futura, stimata in base alla crescita demografica e all’espansione economica dei singoli paesi. Gli stati in cui il bisogno idrico superava di almeno l’80% la quantità d’acqua disponibile sono stati definiti a rischio estremamente alto.
Come si può intuire dalla mappa, l’emergenza non riguarda solo i paesi poveri, ma anche le aree più sviluppate. Nell’elenco delle zone sotto minaccia troviamo ad esempio anche San Marino, Grecia e Spagna. L’Italia stessa è considerata ad alto rischio e si trova al 39° posto della classifica.
Le conseguenze dello stress idrico
La scarsità d’acqua non è soltanto un problema ambientale, ma ha ricadute sul piano politico e sociale. Molte nazioni a rischio si trovano infatti in Medio Oriente e in Africa, una concentrazione che potrebbe complicare situazioni già esplosive. La carenza d’acqua, non a caso, è da più parti ritenuta tra le concause all’origine delle rivolte siriane, degenerate poi in guerra civile. Lo stress idrico contribuisce inoltre all’abbandono delle campagne, mettendo sempre più a rischio la tenuta delle reti idriche nelle grandi città.
Appare quindi evidente che, senza un accordo sul clima all’altezza e adeguate politiche di gestione delle risorse, la carenza d’acqua può avere conseguenze devastanti già nei prossimi anni.