Indice dei contenuti
- 1 L’origine desertica del gatto
- 2 Gatti e acqua: l’importanza dell’idratazione
- 3 Quanta acqua deve bere un gatto ogni giorno?
- 4 I sintomi della disidratazione nel gatto
- 5 Il gatto non beve dalla ciotola
- 6 Perché il gatto beve dal rubinetto?
- 7 Il gatto beve poco? Consigli per invogliarlo
- 8 Il gatto beve troppo? Ecco i possibili motivi
Quanto deve bere un gatto ogni giorno? E perché preferisce l’acqua del rubinetto? Rispondiamo alle curiosità sull’idratazione dei gatti e sul loro rapporto con l’acqua.
La relazione tra gatti e acqua è senza dubbio affascinante, ma è anche fonte di dubbi e apprensione. Dopo aver parlato dell’idratazione del cane, affrontiamo le questioni più comuni legate alla corretta idratazione del gatto e al suo rapporto con l’acqua.
L’origine desertica del gatto
Per approfondire la relazione che c’è tra gatti e acqua bisogna partire dalla loro storia. I mici domestici discendono con tutta probabilità dal Felis Lybica, un gatto selvatico nordafricano abituato a ottenere gran parte del fabbisogno idrico dalle prede. Del suo antenato il gatto ha conservato la tendenza a bere poco. Il diverso stile di vita del gatto domestico impone però una compensazione, soprattutto se mangia molto cibo secco.
Gatti e acqua: l’importanza dell’idratazione
Un gatto adulto è composto per circa il 60-75% di acqua e, come ogni altro essere vivente, ha bisogno di liquidi per vivere. Anche nel gatto l’acqua stimola la digestione e ha un ruolo fondamentale per il controllo della temperatura corporea. L’acqua aiuta inoltre l’attività renale e previene le malattie dell’apparato urinario. Proprio per la tendenza a bere poco, sovraccaricando i reni, i gatti soffrono spesso di insufficienze renali croniche che possono rivelarsi fatali.
Quanta acqua deve bere un gatto ogni giorno?
Per un gatto adulto e in buono stato di salute gli esperti indicano quantità variabili tra i 20 e i 40 ml di acqua per ogni chilo di peso. Un gatto di 4 kg avrà quindi bisogno all’incirca di 80-160 ml di acqua ogni giorno, compresa quella che viene assunta attraverso l’alimentazione. La quantità di acqua che un gatto deve bere ogni giorno è legata però a diversi fattori, fisici e ambientali. Molto dipende dal livello di attività: un gatto vivace dovrà bere di più rispetto a uno sedentario.
Conta inoltre l’età: cuccioli e gatti anziani necessitano in proporzione di più acqua, proprio come avviene negli umani. Anche le temperature esterne e la dieta seguita incidono molto sul fabbisogno giornaliero. Il cibo secco, ad esempio, contiene percentuali di acqua molto basse (tra il 7% e il 12%), mentre i cibi umidi possono arrivare fino all’80%. Se il gatto mangia esclusivamente croccantini è quindi fondamentale assicurarsi di somministrare quotidianamente acqua fresca e pulita.
I sintomi della disidratazione nel gatto
Pelo opaco, pelle secca, scarsa reattività, costipazione e inappetenza sono sintomi frequenti nei gatti disidratati. Un primo test per capire se il gatto ha bisogno di liquidi consiste nel verificare il turgore della pelle, pizzicando delicatamente la pelle del collo e tirandola. Se il gatto è sufficientemente idratato la pelle dovrebbe tornare rapidamente in posizione naturale. In caso contrario è meglio consultare il veterinario, che potrebbe intervenire con un trattamento idratante per via sottocutanea o intravenosa. La disidratazione si può testare anche misurando la pressione del sangue. Basta premere un dito sulla gengiva superiore fino alla formazione di un segno bianco, per poi toglierlo. Se la macchia bianca tarda a scomparire il gatto potrebbe essere disidratato.
Il gatto non beve dalla ciotola
Capita spesso che il gatto si rifiuti di bere dalla sua ciotola, preferendo altre fonti d’acqua. Il motivo potrebbe essere proprio la forma della ciotola, o la sua posizione. Ricorda che i gatti preferiscono ciotole ampie e poco profonde, per poter bere senza bagnarsi i baffi. Si tratta di un meccanismo di autodifesa legato all’istinto: le acque basse sono infatti più sicure, perché non possono nascondere eventuali predatori. Il gatto è inoltre un animale molto pulito. La ciotola dell’acqua, idealmente, andrebbe quindi tenuta lontano dalla lettiera e dal cibo.
Perché il gatto beve dal rubinetto?
I gatti sono naturalmente attratti dall’acqua corrente, che ha anche il vantaggio di essere sempre fresca e pulita. I rumori e i movimenti dell’acqua sono sempre uno spettacolo per i mici domestici, che per lo stesso motivo rovesciano spesso le ciotole dell’acqua.
Il gatto beve poco? Consigli per invogliarlo
Il gatto è schizzinoso per natura e rifugge l’acqua stagnante e gli odori non graditi. La prima regola è quindi quella di cambiare l’acqua con frequenza, anche più volte al giorno. La ciotola va lavata spesso, usando pochissimo detersivo (il gatto potrebbe sentirlo!). Meglio scegliere contenitori in acciaio inox o ceramica rispetto alla plastica, che a contatto con l’acqua per tutto il giorno potrebbe rilasciare sostanze dannose. Per invogliare i mici particolarmente restii sono inoltre in commercio diversi modelli di fontanelle per gatti, che distribuiscono a flusso continuo acqua fresca e zampillante.
Il gatto beve troppo? Ecco i possibili motivi
Un consumo eccessivo di acqua nel gatto può essere normale. Il gatto tende infatti a bere di più se fatica, mangia cibo saporito o se fa particolarmente caldo (come noi, del resto). Tuttavia, se la sete aumenta senza una ragione, è meglio parlarne con il veterinario. Potrebbe infatti essere la spia di un problema di salute (come diabete, patologie renali o infezioni del tratto urinario).