Mia madre ha 65 anni e da un paio di anni soffre di ipertensione arteriosa.
A seguito di ecocolor doppler cardiaco le è stata riscontrata una lieve insufficienza cardiaca.
Appena si corica o si siede a letto di sera iniziano le extrasistoli e nessun cardiologo è stato in grado di aiutarci a risolvere il problema.
Beve acqua Sant’Anna, ma non tantissima, secondo me beve poco.
Che acqua consigliate per il suo stato di salute?
Rosemary
Abbiamo sottoposto il suo quesito ai nostri esperti, ma senza una valutazione approfondita della documentazione clinica di sua madre, specialmente riguardo i suoi problemi cardiovascolari, non ci è possibile rispondere. Non sappiamo inoltre se sua madre assume farmaci o diuretici, né se tende a scompensarsi o se ha altre patologie associate al problema cardiaco. Proprio per questo non possiamo stabilire se la signora dovrebbe bere molta acqua o assumerla in quantità controllata.
Tutto quello che possiamo fare è fornire un’indicazione generica riguardo al consumo di acqua Sant’Anna in caso di ipertensione.
Acque minerali e ipertensione arteriosa
Le acque più indicate per tenere sotto controllo la pressione alta sono quelle iposodiche, quindi le acque minimamente mineralizzate e le oligominerali con un contenuto di sodio inferiore ai 20 mg per litro. Le acque minerali con queste caratteristiche hanno infatti un effetto diuretico più marcato, che può aiutare a eliminare il sodio in eccesso.
Acqua Sant’Anna e ipertensione arteriosa
Acqua Sant’Anna rientra tra le acqua a basso residuo fisso e povere di sodio, è quindi perfettamente indicata per chi soffre di ipertensione. In linea generale gli esperti consigliano di assumere almeno un litro o un litro e mezzo di acqua al giorno, ma riguardo nel caso specifico suggeriamo un confronto con il medico curante per definire la quantità ideale.
Per conoscere tutte le acque minimamente mineralizzate o oligominerali disponibili sul mercato italiano si può utilizzare il nostro strumento di ricerca delle acque minerali italiane.
