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Gratuita e al tempo stesso preziosa, l’acqua piovana è una risorsa utilissima per risparmiare acqua potabile e soldi.
Il recupero dell’acqua piovana per uso domestico è un sistema pratico e intelligente per ridurre gli sprechi di acqua potabile, risparmiando al tempo stesso soldi in bolletta. Anche se tendiamo a non pensarci, l’acqua è infatti una risorsa sempre più limitata, che abbiamo il dovere di salvaguardare.
Perché raccogliere l’acqua piovana?
Secondo i dati ISTAT ogni italiano consuma mediamente 245 litri di acqua potabile al giorno. La maggior parte di questa acqua non viene bevuta né usata per la preparazione di cibi o per l’igiene personale, potrebbe quindi essere sostituita da un’acqua non potabile, come quella piovana.
L’acqua piovana non costa nulla e trova moltissimi utilizzi, sia in casa che all’aperto. Grazie alla sua composizione, priva di cloro e calcare, è inoltre particolarmente indicata per proteggere elettrodomestici, impianti idraulici, fiori e piante.
Come raccogliere l’acqua piovana?
La raccolta può avvenire sia attraverso appositi impianti di recupero dell’acqua piovana che con sistemi fai fa te, più economici e alla portata di tutti. Vediamo come funzionano.
Impianti di recupero dell’acqua piovana
Diversi per tecnologie, capacità e caratteristiche, gli impianti di recupero dell’acqua piovana sono composti da almeno tre elementi:
- una cisterna per la raccolta
- un tubo per la distribuzione
- un filtro per bloccare le impurità (come foglie e detriti)
I sistemi si differenziano in base all’uso che si intende fare dell’acqua. Quelli realizzati solo per irrigare sono ovviamente più semplici e prevedono il riutilizzo dell’acqua piovana per scopi basilari, come innaffiare o pulire aree all’aperto.
- le cassette del wc
- pulire pavimenti e sanitari
- alimentare lavatrice e lavastoviglie
Recupero dell’acqua piovana fai da te
Il riciclo dell’acqua piovana può essere effettuato anche a costo zero, sia in campagna che in città. Ecco due idee semplicissime per iniziare la raccolta.
Raccolta dell’acqua piovana con le bottiglie di plastica
Economico e alla portata di tutti, questo sistema fai da te per il recupero dell’acqua piovana prevede solo due elementi: bottiglie di plastica (ma anche di vetro) e imbuti, da posizionare idealmente dove scola la grondaia (in balcone, in cortile o in giardino). L’imbuto aiuta a convogliare l’acqua ottenendo una sorta di serbatoio. Una volta piene, le bottiglie di acqua piovana posso essere chiuse con il tappo e conservate.
Raccolta dell’acqua piovana con cisterne
Questo sistema, utilizzato da secoli nelle campagne, consiste nel posizionare capienti cisterne o cassoni nei punti più esposti alle piogge, ad esempio sotto alle grondaie. Può essere però replicato anche in balcone, utilizzando secchi, bacinelle e contenitori.
Come utilizzare l’acqua piovana
A differenza dell’acqua piovana filtrata, che può essere usata anche per l’igiene personale e della casa, l’acqua raccolta con sistemi fai da te va impiegata esclusivamente per uso esterno, è quindi utile per:
- Innaffiare le piante
- Lavare l’auto
- Pulire gli spazi esterni, come balconi e cortili
- Scaricare lo sciacquone del WC
Bisogna però sempre ricordare che l’acqua piovana non è potabile e non è adatta al consumo umano, neanche quando è filtrata. Oltre ad essere esposta ad agenti inquinanti e ai microrganismi, l’acqua piovana è infatti priva di sali minerali fondamentali per la nostra salute, proprio come l’acqua demineralizzata o distillata.