L’idroponica permette di coltivare verdura e frutta fuori dal terreno, sfruttando al massimo il ruolo dell’acqua. Scopriamo i vantaggi e i limiti dei sistemi idroponici.
L’importanza dall’acqua per l’idroponica è evidente già a partire dal nome. Il termine “idroponica” deriva infatti dal greco antico hýdor (acqua) + pónos (lavoro). Pur non essendo l’unica tecnica di coltivazione che avviene senza terra, l’idroponica è senz’altro la più nota.
Diverse testimonianze fanno risalire i primi esperimenti idroponici ai giardini pensili babilonesi, che assicuravano il raccolto durante tutte l’anno grazie a un afflusso continuo di acqua. L’idroponica ha però conosciuto recentemente un nuovo sviluppo. Le ultime innovazioni sono legate soprattutto al bisogno di risparmiare risorse, trovando nuove soluzioni per coltivare prodotti agricoli ovunque, anche in città.
Cos’è l’idroponica
Le coltivazioni idroponiche nascono da un concetto molto semplice: la vita delle piante non dipende dalla terra, ma dalle sostanze disciolte nell’acqua (in particolare azoto, fosforo e potassio). Ciò che fa la terra è offrire sostegno, assorbire e immagazzinare questi nutrienti, che passano poi alle piante attraverso le radici.
Nell’idroponica le radici non sono immerse nella terra ma in substrati inerti (generalmente argilla espansa, perlite, vermiculite, lana di roccia o fibra di cocco). Si possono impiegare diversi sistemi di irrigazione, ma la pianta viene sempre irrorata con una soluzione a base d’acqua, che contiene tutti gli elementi nutritivi necessari alla sua crescita.
Vantaggi dell’idroponica
Versatili ed ecocompatibili, i sistemi idroponici offrono diversi vantaggi per la coltivazione di ortaggi e frutta, in particolare:
- Il risparmio di SPAZIO: se il terreno non serve più si può coltivare letteralmente ovunque. Le colture idroponiche si sono così diffuse al chiuso, all’aperto e in aree di recupero che un tempo non avremmo mai associato agli orti, come tetti e cantine. Lo spazio può inoltre essere sfruttato al massimo con coltivazioni verticali e a più strati.
- Il risparmio di ACQUA: i consumi dipendono ovviamente dalle caratteristiche degli impianti e dai sistemi di irrigazione. Si stima tuttavia che le fattorie verticali con sistemi idroponici hanno bisogno di circa il 70-80% di acqua in meno rispetto alle coltivazioni tradizionali.
- Rapidità di CRESCITA: l’accesso diretto alle sostanze nutritive raddoppia la velocità di crescita delle piante, riducendo dell’80% l’uso di concimi e fertilizzanti.
L’idroponica elimina inoltre i rischi legati alle erbe infestanti e alle malattie generate dai parassiti presenti nel terreno. La comodità di poter coltivare dappertutto, quindi anche in città o in zone aride, ha inoltre ricadute positive sui costi di distribuzione dei prodotti agricoli.
Svantaggi dell’idroponica
Malgrado le evidenti opportunità offerte sul piano della sostenibilità, anche le colture idroponiche presentano alcuni svantaggi che ne limitano la diffusione. Ecco i più importanti:
- Costi: gli impianti idroponici richiedono investimenti non trascurabili e, per funzionare correttamente, devono essere seguiti da tecnici specializzati.
- Gestione dei substrati: quando non sono di origine naturale, i substrati esausti sono difficili da smaltire e riciclare.
- Caratteristiche dell’acqua: i benefici dell’idroponica dipendono in gran parte della qualità dell’acqua, che deve essere priva di contaminanti nocivi e non salina.